GIOVANI E INFLUENCER: A CHI SI AFFIDANO NELLE LORO SCELTE DI CONSUMO?

CORPORATE REPUTATION: SFIDE E TENDENZE NELL'ERA DIGITALE

di Doga Deniz Karademir, studentessa di Strategic Communication Università IULM

 

Oggi, in un’era tecnologicamente avanzata, l’efficacia della pubblicità tradizionale è diminuita, in particolare verso il pubblico più giovane. I social media e l’influencer marketing stanno invece gradualmente guadagnando importanza.

Non possiamo ignorare come i social media influenzino le decisioni di acquisto dei giovani. Giovani che oggi si fidano degli influencer ben più che delle celebrità.

Gli influencer hanno la capacità di cambiare il modo in cui i consumatori si comportano e giudicano determinati marchi. Secondo una ricerca di Matter Communications (2023), il 69% dei consumatori ascolta i consigli di influencer o amici più che le informazioni che provengono direttamente da un marchio. Per questo motivo, è fondamentale che le aziende abbiano la giusta cautela quando utilizzano influencer e social media.

 

Ci sono molte cose che richiedono attenzione quando si tratta di social media e influencer. I giovani si affidano agli influencer, certo, ma non a tutti.Man mano che il numero di influencer cresce diventa più difficile scegliere a chi credere e le generazioni più giovani hanno criteri specifici per determinare di chi possono fidarsi.

Selezionare l’influencer appropriato è quindi fondamentale per un’azienda.

 

Le giovani generazioni di consumatori non danno più priorità alla qualità del prodotto sopra ogni altra cosa quando effettuano gli acquisti, ma attribuiscono un valore elevato alla reputazione di un marchio in termini di responsabilità ambientale e sociale. Per questo motivo, i brand devono avere la massima cura per il modo in cui si raccontano sui propri account sui social media e per gli influencer con cui collaborano.

 

Gli influencer hanno un impatto sui propri follower offrendo suggerimenti e commenti su prodotti o qualsiasi altro argomento.

Possono rendere un prodotto virale e dare inizio a nuove tendenze. Il ritorno sull’investimento di un’organizzazione aumenta con l’influencer marketing. Secondo uno studio pubblicato sull’Harvard Business Review (2022), l’influencer marketing produce infatti un rendimento dello 0,46% su un investimento dell’1%.

Per i brand l’elemento difficile è selezionare l’influencer appropriato che può aiutare le aziende a costruire una solida relazione con il proprio pubblico target. Le aziende devono prediligere influencer che condividono i valori del marchio, che si rivolgono al target giusto e che siano esperti riconosciuti nel proprio settore. Anche l’autenticità degli influencer e il fatto che abbiano costruito rapporti di fiducia con i propri follower conta.

 

Proprio come gli altri Gen Z, io non mi fido di tutti gli influencer, ma indago sulla loro autenticità e affidabilità prima di ascoltarli.

Presto molta attenzione a chi seguo e con quali follower un’azienda collabora prima di effettuare un acquisto. Se un influencer mostra qualsiasi tipo di bigottismo o mancanza di responsabilità sociale, rinuncio all’acquisto. In particolare, quando acquisto vestiti presto molta attenzione se un marchio collabora con influencer che hanno precedentemente promosso il body shaming o esaltato qualche standard di bellezza irraggiungibile.

Allo stesso modo, attribuisco un valore elevato all’acquisto da aziende (soprattutto di abbigliamento e cosmetica) che collaborano con influencer che promuovono la body positivity.

Per esempio, apprezzo i contenuti di Megan Jane Crabbe che diffonde messaggi di body positivity, e confido nella sua sincerità. Mi fido dei marchi con cui collabora, tra cui Dove, che si è affermato come un brand che sfida gli standard di bellezza convenzionali, e Nike.

Ciò dimostra quanto sia importante l’influencer per la reputazione di un marchio.