REPUTAZIONE NELL’ERA DIGITALE: UN APPROCCIO OLISTICO E DATA-DRIVEN

CORPORATE REPUTATION: SFIDE E TENDENZE NELL'ERA DIGITALE

di Erika Mandraffino, Direttore Comunicazione Esterna ENI

 

Costruire, gestire e salvaguardare la reputazione efficace, asset intangibile ma essenziale nel nostro mondo interconnesso, richiede l’uso di diverse leve strategiche, adattate alle dinamiche attuali del mercato e alle aspettative degli stakeholder.

La pandemia ha accelerato molti cambiamenti nel modo in cui le aziende operano. Non possono più limitarsi a offrire prodotti e servizi di qualità; devono anche costruire e mantenere una reputazione solida che possa influenzare positivamente la percezione degli stakeholder, la fedeltà dei clienti e, in ultima analisi, il valore complessivo dell’organizzazione.

 

Ora, più che mai, è importante avere una voce chiara, uno scopo definito, una strategia coerente e una visione a lungo termine. Può fare la differenza posizionarsi come guida in questi tempi incerti perché le aziende ottengono risultati migliori quando considerano il loro ruolo nella società e agiscono nel miglior interesse di dipendenti, clienti, comunità e azionisti.

Per questo motivo è importante creare spazi per la ricerca, il dialogo e il dibattito. Questo aiuta a capire meglio le relazioni con gli stakeholder e come l’impegno verso questi ultimi possa aumentare il valore per gli azionisti.

Ma per costruire, mantenere e proteggere la reputazione in un’epoca in cui l’informazione viaggia velocemente e le opinioni si formano in un istante e in cui sempre più spesso si assiste a una polarizzazione delle informazioni, dobbiamo ridefinire il concetto di reputazione e propendere per un approccio multiplo e audience-driven. 

 

Un’azienda possiede diverse reputazioni per aspetti specifici, in base ai differenti pubblici di riferimento e si troverà spesso a decidere, per essere efficace,  per cosa vuole essere riconosciuta e da chi. Questo perché la reputazione non si possiede, non si può controllarla ma influenzarla. Per farlo è necessario:

  • Definire con chiarezza come si intende portare a termine i propri obiettivi e non limitarsi a chiarire quali sono le proprie capacità e i propri asset
  • Identificare una solida strategia di networking
  • Sviluppare una narrativa semplice, autentica ed efficace, coinvolgendo gli stakeholder più importanti nella costruzione della cultura aziendale: le persone

 

Vincere la sfida del cambiamento significa creare nuove strategie e promuovere opportunità. Da sempre nelle grandi trasformazioni la comunicazione assume un ruolo centrale, ancora di più oggi con le opportunità offerte dal digitale per valorizzare la cultura d’impresa. 

Tecnologia e innovazione possono essere utilizzate come bussole. Le nostre vite sono influenzate nel profondo dalla tecnologia e dall’uso che ne facciamo, anche se credo fortemente che le persone rimarranno centrali nei processi reputazionali, dove la relazione gioca un ruolo fondamentale e diventa un elemento distintivo e di successo. 

L’era digitale è un’opportunità per trasformare e migliorare l’esperienza umana, per questo un obiettivo imprescindibile per la gestione della reputazione è quello di dotarsi di tutti gli strumenti, operativi e strategici, che ci aiutino a realizzare delle scelte realmente data-driven, che ci consentano di prendere delle decisioni con tempestività e su fatti oggettivi.

 

Non ci sono più solo i presupposti per accontentarsi del semplice monitoring. L’uso strategico della tecnologia può supportarci nell’intercettare trend, interessi, target che ci consentano di costruire una strategia di comunicazione sempre più efficace soprattutto in ambiti prioritari per i nostri stakeholder evolvendo l’ascolto in un vero e proprio sistema di intelligence reputazionale.

 

Gestire la reputazione aziendale richiede chiaramente un approccio strategico e olistico. Le aziende devono essere proattive nella comunicazione con i loro stakeholder, trasparenti nelle loro operazioni e responsabili nelle loro azioni. Questo include la gestione delle crisi in modo efficace, l’impegno in pratiche commerciali etiche e la promozione di iniziative di responsabilità sociale.

La reputazione non è solo una questione di marketing, ma deve essere integrata nella cultura aziendale e nei processi decisionali a tutti i livelli dell’organizzazione.

La gestione della reputazione è sempre stata una sfida complessa, ma con la giusta attenzione e con un approccio strategico, possiamo navigare efficacemente le sfide del panorama globale.