AGENDA 2030: 13 POLITICHE TRASFORMATIVE PER IL FUTURO SOSTENIBILE DEL PAESE

GREEN SKILLS. LE NUOVE PROFESSIONI DELLA SOSTENIBILITA'

Intervista a Marcella Mallen, Presidente ASviS

 

 

E’ stato presentato il rapporto ASviS 2023 a inizio autunno: qual è il valore di questo appuntamento annuale per le istituzioni, le aziende e i cittadini?

“Il Rapporto ASviS, giunto all’ottava edizione, si conferma come uno strumento fondamentale per comprendere a che punto è il cammino dell’Italia verso lo sviluppo sostenibile iniziato nel 2015 con la firma dell’Agenda 2030 dell’Onu e che ormai ha superato la metà del suo percorso. Le analisi e le proposte del Rapporto indicano cosa manca per raggiungere i 17 Obiettivi e i 169 Target che caratterizzano questo accordo, fondamentale per il futuro dell’umanità che purtroppo, come ha evidenziato il Segretario Generale dell’Onu Guterres, è in pericolo. Disponibile al pubblico dal sito dell’ASviS, il documento evidenzia come solo un’azione collettiva e sinergica di tutte le istituzioni, del mondo economico, della società civile e dei singoli individui possa consentirci di costruire un benessere durevole e giusto.”

 

Agenda 2030: siamo sul sentiero giusto per il raggiungimento degli obiettivi? 

“Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l’Italia appare ‘fuori linea’ rispetto ai 17 SDGs (Sustainable Development Goals) gli Obiettivi che ci siamo impegnati a raggiungere entro il 2030. Gli indicatori compositi elaborati dall’ASviS per l’Italia mostrano peggioramenti rispetto al 2010 per la povertà (Goal 1), i sistemi idrici e sociosanitari (Goal 6), la qualità degli ecosistemi terrestri e marini (Goal 14 e 15), la governance (Goal 16) e la Partnership (Goal 17). Si registra una sostanziale stabilità per gli aspetti legati al cibo (Goal 2), alle disuguaglianze (Goal 10) e alle città sostenibili (Goal 11); mentre per gli altri otto Goal ci sono lievi miglioramenti, inferiori al 10% nell’arco di 12 anni, eccetto che per la salute (Goal 3) e per l’economia circolare (Goal 12) per i quali l’aumento è leggermente superiore. In termini di disuguaglianze territoriali, sui 14 Goal per cui sono disponibili dati regionali, solo per due (10 e 16) si evidenzia una loro riduzione, per tre (2, 9 e 12) una stabilità e per i restanti nove un aumento, in totale contraddizione con il principio chiave dell’Agenda 2030 di ‘non lasciare nessuno indietro’.”

 

L’Unione Europea e l’Italia come si collocano in questo contesto e rispetto al resto del mondo?

“Purtroppo l’Italia è in ‘buona compagnia’, anche se questo non ci conforta. A livello di Unione Europea, gli indicatori analizzati nel Rapporto mostrano come dal 2010 in avanti ci siano stati progressi per molti degli Obiettivi ma che, in molti casi, si tratta di miglioramenti contenuti e comunque insufficienti per centrare i risultati fissati dall’Agenda 2030. Inoltre, si nota una riduzione delle disuguaglianze nel conseguimento degli Obiettivi solo per otto paesi, mentre per tre le distanze sono rimaste costanti e per cinque sono addirittura aumentate.”

 

Gli SDGs sono apparsi sulla scena globale della sostenibilità nel 2015, anno importante e “di svolta” nella familiarità col tema da parte degli italiani, perché ha segnato un momento di crescita della consapevolezza dei problemi legati all’insostenibilità dell’attuale modello socioeconomico. Cosa è cambiato nell’opinione pubblica dal 2015 ad oggi?

“È cresciuta nella popolazione la consapevolezza sulla necessità di uno sviluppo sostenibile: circa un terzo di un campione intervistato in un recente sondaggio Ipsos conosce l’Agenda 2030, una percentuale che sale al 58% tra gli studenti, anche grazie alla nostra opera di sensibilizzazione nelle scuole e nelle università. Sebbene tutti gli SDGs dovrebbero avere la stessa importanza, l’81% del campione indica che alcuni Obiettivi sono prioritari: al primo posto c’è la lotta al cambiamento climatico, rilevanti anche gli impegni nel campo del lavoro, della crescita economica e della salute, meno rilevanti sono percepiti i temi dell’energia pulita e della qualità degli ecosistemi. Insieme alla crescente consapevolezza, tuttavia, si registra un crescente scetticismo riguardo all’effettiva volontà e capacità di voler costruire un mondo più sostenibile. La quota degli scettici è cresciuta dal 13 al 22 per cento, anche a causa di un’eccessiva enfasi di governi e imprese sui propositi e le promesse di azioni future a fronte di risultati limitati e la proliferazione del greenwashing.”

 

Grandi trasformazioni in Italia: quali sono le proposte di ASviS?

“L’ASviS ha formulato una proposta articolata in 13 politiche trasformative, determinanti per consentire all’Italia di fare un balzo in avanti verso l’attuazione dell’Agenda 2030. Alcune di queste proposte implicano risorse finanziarie significative mentre altre sono a ‘costo zero’ o quasi. Prima di tutto ridurre le criticità del lavoro di donne, giovani e immigrati, potenziare le politiche attive e migliorare le condizioni di lavoro; investire in infrastrutture sostenibili, orientare il sistema produttivo verso l’innovazione sostenibile potenziando la ricerca; migliorare il governo del territorio, investire nella rigenerazione urbana e nella transizione ecologica delle città e delle altre aree territoriali; promuovere la sostenibilità ambientale e sociale nella pubblica amministrazione, coinvolgere maggiormente i consumatori nell’adozione di comportamenti virtuosi; migliorare il sistema giudiziario, sviluppare un’etica dell’intelligenza artificiale, consolidare la partecipazione democratica; promuovere la pace, rafforzare la coerenza delle politiche di cooperazione allo sviluppo e migliorarne l’efficacia, assicurando la partecipazione della società civile alle scelte, in particolare delle giovani generazioni. 

Tutte queste proposte sono oggetto di approfondimento e dibattito con esponenti di istituzioni, politica, imprese e società civile. Dopo la presentazione del Rapporto, nelle scorse settimane, abbiamo organizzato a tal fine quattro ASviS Live dedicati a ciascuna delle quattro dimensioni – ambientale, sociale, economica e istituzionale – dello sviluppo sostenibile e realizzato la campagna di sensibilizzazione ‘Un Goal al giorno’. Il 13 dicembre, con la presentazione del Rapporto Territori, abbiamo messo in luce l’importanza di operare su scala locale per l’Agenda 2030.”