COLMARE IL GENDER PAY GAP. I BENEFICI PER LE AZIENDE E LA SOCIETA’

D&I, IL VALORE DELLE DIVERSITA'

di Anna Ippolito, studentessa Strategic Communication, IULM

Il raggiungimento dell’uguaglianza di genere è un obiettivo necessario da perseguire per l’evoluzione della nostra società̀. Purtroppo, ancora oggi questa disuguaglianza influenza ogni ambito della vita delle donne in tutto il mondo. Il genere femminile incontra molte difficoltà a entrare, rimanere all’interno e fare carriera nel mercato del lavoro. Quando poi le donne riescono a fare carriera, il loro salario risulta minore di quello dei colleghi. Si parla infatti di gender pay gap quando, a parità di ruolo e di mansione, la donna riceve un salario inferiore rispetto a quello dell’uomo. 

Numerosi fattori influenzano il divario retributivo, tra cui la scelta dell’occupazione da parte delle donne che influisce sul guadagno. Perché le donne scelgono carriere diverse dagli uomini? Perché non ci sono abbastanza figure femminili di riferimento nei lavori ad alto reddito e perché le donne incontrano molte più barriere, che bloccano l’avanzamento in questo tipo di attività. Nonostante esistano donne impiegate in lavori con salari relativamente alti, esse lavorano in una posizione gerarchicamente bassa, con scarse possibilità di raggiungere posizioni manageriali in azienda, fenomeno denominato glass ceiling.

La maternità è un altro importante fattore che comporta un’interruzione della carriera lavorativa. Si stima che la penalizzazione salariale di una donna aumenti del 7% per ogni figlio; si è notata invece una relazione positiva tra il numero di figli di un uomo e il suo salario. Il lavoro part-time, che a parità di settore e di lavoro ha una retribuzione minore, viene scelto dalle donne perché le numerose ore di lavoro non retribuito svolte in un giorno all’interno del nucleo familiare rendono impossibile a molte avere un lavoro a tempo pieno. Con una distribuzione più equa del lavoro non retribuito, si osserverebbe una diminuzione del divario salariale.

Anche eliminando tutti questi fattori che influenzano il gap, ne rimarrebbe sempre uno molto rilevante: la discriminazione persistente, la stereotipizzazione e i bias impliciti sul guadagno e le opportunità di promozione per le donne. I bias impliciti condizionano la valutazione della performance lavorativa delle donne: quando una donna raggiunge il successo ci si domanda inconsciamente quanto effettivamente sia meritato; per gli uomini lo stesso quesito non viene posto. È quindi necessario attuare politiche che mirino a proteggere i diritti lavorativi delle donne, promuovendo una retribuzione trasparente per entrambi i sessi. 

Molte aziende non rendono pubblici i propri risultati, temendo effetti negativi sulla propria reputazione; tuttavia, la comunicazione e la condivisione delle azioni per una riduzione del gender pay gap e la conseguente dimostrazione di essere un luogo di lavoro trasparente ed equo, rappresenterebbe per le organizzazioni un elemento di differenziazione, di assunzione di responsabilità, di chiarezza e, di conseguenza, di vantaggio.

La riduzione del divario all’interno di un’organizzazione può agire da catalizzatore, supportando il reclutamento e la fidelizzazione, oltre a ridurre il numero di conversazioni poco gradevoli relative alla retribuzione durante le revisioni personali. 

Garantire che tutti i dipendenti vengano pagati per le proprie effettive competenze, e valutare equamente il loro apporto, può valorizzare le aziende nella fase di reclutamento, ampliando la disponibilità di candidati validi. La creazione di un ambiente in cui il lavoro delle donne e degli uomini venga valorizzato allo stesso modo genera un clima di lavoro positivo per tutti i dipendenti in cui è maggiormente favorito il pieno contributo e applicazione delle diverse competenze. Ciò comporterebbe un livello più elevato di produttività per l’azienda interessata. Inoltre, incoraggiando i lavoratori a rimanere all’interno dell’organizzazione, i costi delle risorse umane verrebbero ridotti.

In conclusione, colmare il divario retributivo di genere promuoverebbe un senso di giustizia sociale. Un’equa ricompensa, insieme al giusto riconoscimento per il lavoro svolto dalle donne, rappresenterebbe un guadagno significativo per la società intera. Nonostante si tratti di un cambiamento che richiede tempo, i progressi verso un’uguaglianza lavorativa appaiono inevitabili, anche in vista di un ulteriore sviluppo di iniziative mirate a ridurre il divario.