COMMUNICATING THE FUTURE: LA POLITICA NELL’ERA GEN Z

POLITICA E SOCIAL NETWORK: ETICA, PARTECIPAZIONE E POLARIZZAZIONE

di Elisa Cardellicchio, studentessa di Strategic Communication dell’Università IULM

L’evoluzione del panorama politico è fortemente influenzata dall’uso che le nuove generazioni fanno dei media digitali. Anche se una distanza sempre più marcata divide i cittadini italiani dalla vita pubblica, come evidenziano gli ultimi dati Istat, i giovani tra i 14 e i 24 anni sono quelli con il più alto grado di partecipazione attiva. Ciò si spiega analizzando le modalità e i canali tramite i quali essi vivono la politica e la rivoluzionano, agendo come motori del cambiamento in atto. 

Per la Generazione Z, i nati tra il 1997 e il 2012, i quotidiani e le vignette satiriche sono stati sostituiti dalle pagine Instagram e dai “meme”. Un quarto dei giovani tra 14 e 34 anni, infatti, si informa su temi politici esclusivamente attraverso i social media, mentre un ulteriore 20% vi entra in contatto solo grazie a riviste e giornali online. 

Il trend è quello dell’informazione in pillole: la contraddistinguono concisione, ironia, attrattività e dinamicità, per adattarsi ai requisiti di uno spazio digitale in cui la concorrenza tra content creator è spropositata. Per emergere è necessario farsi notare in una realtà in cui il bombardamento continuo di stimoli diminuisce la curva dell’attenzione, proprio ciò in cui riescono i nuovi media, grazie all’impiego di format vicini a quelli con cui la Gen Z si esprime.

È così che i giovani discutono delle proprie istanze sul futuro e le conducono sui tavoli istituzionali. Sfruttano soprattutto una peculiare dinamica dei social media: la viralità. Grazie alle reazioni ai contenuti degli utenti, un’istanza può oltrepassare barriere spaziali e temporali, giungendo all’altro capo del mondo nel giro di qualche minuto e valicare i limiti della piattaforma stessa, sbarcando su telegiornali e quotidiani. 

Tale transmedialità è resa possibile anche dal ruolo degli influencer, che in parte colmano il vuoto tra Gen Z e mondo istituzionale. La credibilità e la fiducia di cui godono, poiché percepiti come “persone comuni”, sono sfruttate per orientare le opinioni dei loro follower su temi di carattere sociopolitico. Con un gergo semplice e colloquiale, riescono a comunicare la politica ai più giovani e ad agire come agenda setter, attraendo l’attenzione delle istituzioni sui temi trattati.

È esattamente questo che ha permesso a Fridays For Future, movimento fondato da Greta Thunberg nell’agosto 2018, di raggiungere un supporto globale. Le foto dell’attivista in protesta per l’inerzia contro la crisi climatica sono diventate virali su Instagram e Twitter e hanno dato inizio al movimento. L’impiego di hashtag creati ad hoc ha consentito di ingaggiare altri utenti e i social media sono diventati il mezzo per organizzare scioperi e presidi nelle città, oltre che per notificare la community a proposito dei nuovi eventi e diffondere materiali educativi. Le frasi riportate sui cartelloni dei cortei di protesta, come “There is no Planet B”, hanno fatto il giro del web perché create per essere fotografate e postate. L’intero movimento è nato e vive grazie e attraverso i media digitali, strumenti essenziali per il suo funzionamento.

Non solo la questione del riscaldamento globale è tuttavia di fondamentale importanza per le nuove generazioni. I temi caldi in cima all’agenda politica dei Gen Zer comprendono in senso più ampio l’ambito della sostenibilità, intesa come la necessità di riconvertire le nostre economie per la tutela dell’ambiente, e anche la sua accezione sociale, citando parità di genere, equità e inclusione. Recente è il caso dell’assoluzione di un imputato accusato di molestie a una studentessa, motivata dal fatto che quest’ultime hanno avuto durata inferiore ai dieci secondi. I video postati dagli utenti che denunciano l’ingiustizia della sentenza sono diventati virali e hanno funto da messaggio alle istituzioni, dimostrando ancora una volta come i nuovi media possano essere un canale di comunicazione politica in ambo i sensi.