GIOCHI OLIMPICI: LE GRANDI MANIFESTAZIONI CHE CAMBIANO IL VOLTO DEL PAESE

GRANDI EVENTI | UNA RICCHEZZA CULTURALE ED ECONOMICA

​​Intervista a Silvia Salis, Vicepresidente vicario CONI

 

Partiamo dai prossimi appuntamenti sportivi: le Olimpiadi di Parigi 2024. Come ci arriva l’Italia? E con quale squadra? 

“Innanzitutto l’Italia ha, sia a livello olimpico che paralimpico, una grande eredità dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Quindi il primo obiettivo è, chiaramente, riconfermare il livello espresso alle scorse Olimpiadi. Detto questo, ci arriviamo in ottime condizioni: ci sono ancora tante possibilità di qualificazione perché per molti sport le qualificazioni avverranno in questa stagione, mentre altre carte sono già state assegnate. Ma i numeri sono in crescita molto rapida e, tra l’altro, come già per le Olimpiadi di Tokyo e per tutte le ultime rassegne estive e invernali che abbiamo fatto, c’è una parità di genere quasi totale con un numero di atleti metà maschi e metà femmine qualificati. Un elemento, anche questo, di progresso. Ovviamente puntiamo a fare sempre meglio, ma comunque se pensiamo alle scorse Olimpiadi, quella di Tokyo è stata una spedizione veramente di grande successo, per cui l’idea di riconfermarci su quel numero di medaglie sarebbe sicuramente un ottimo punto di partenza.”

 

A ogni Olimpiade i nostri atleti regalano grandi emozioni. Come ci posizioniamo – anche dal punto di vista reputazionale – sulla scena internazionale? In questo senso, lo sport può essere fattore abilitante per la valorizzazione e il riconoscimento del Paese?

“Sicuramente lo sport è il Made in Italy vincente migliore che possiamo esportare; è il Made in Italy che racchiude valori positivi – pensiamo alle grandi immagini sportive italiane durante i giochi, una su tutte Tamberi e Jacobs che si abbracciano per quel doppio oro di Tokyo, uno dei momenti più incredibili della storia dello sport. Lo sport è qualcosa che anticipa la società, da cui nascono elementi che anticipano il futuro – pensiamo all’integrazione, per esempio. Lo sport è un modello per il Paese, di impegno, di serietà, fatto di nuove generazioni con valori e tante ambizioni; ma è anche un modello fatto di programmazione, impegno e del saper attendere. I nostri azzurri nei decenni si sono guadagnati credibilità internazionale non solo con i successi sul campo ma anche grazie al loro modo di comportarsi e di vivere le manifestazioni sportive. E questo vale per lo sport a 360 gradi. Tenuto poi conto del nostro tasso di natalità basso in relazione al tasso di invecchiamento del nostro Paese, i risultati che otteniamo a livello sportivo sono di prestigio assoluto: in un Paese che invecchia sono pochi i bambini, perciò i risultati che otteniamo nello sport di alto livello sono in controtendenza rispetto a questi dati negativi.”

 

Arriviamo ai giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026: come ci stiamo preparando?

“Il countdown è pressante, nel senso che manca veramente poco, meno di due anni. C’è grande attesa, grande fermento, e c’è quel senso di novità e rinnovamento che investe come sempre il Paese organizzatore. Sicuramente, i giochi saranno anche un modo per far conoscere a tutti, per far apprezzare a chi non lo fa già, gli sport invernali. Ma è anche un modo per far conoscere a tutto il mondo i luoghi meravigliosi dove si svolgeranno le Olimpiadi – i campi da gara e le località italiane già note ma che sicuramente le Olimpiadi esalteranno maggiormente. A questi giochi ci arriviamo con degli elementi di grande soddisfazione: alle Olimpiadi invernali giovanili l’Italia ha vinto il medagliere, sicuramente c’è una generazione che sta crescendo sull’esempio e sul volano delle Olimpiadi invernali. 

Tanti poi i progetti di comunicazione che investono le scuole e i giovani per avvicinarli al mondo delle Olimpiadi e alla cultura olimpica. Ma non solo: tanti anche quelli di volontariato che segue la Fondazione Milano Cortina a cui io stessa ho partecipato: un momento importante vedere come rispondono con interesse i giovani all’idea di avere le Olimpiadi in casa e la loro voglia di scoprire elementi che magari fino ad oggi non avevano preso in considerazione dell’organizzazione che c’è dietro a un’Olimpiade.”

 

Sicuramente un grande sforzo congiunto di organizzazione, promozione e comunicazione. Come cambierà il volto dell’Italia?

“La comunicazione è iniziata fin da subito ma diventerà sempre più incessante e di ampio spettro quanto più ci avviciniamo ai giochi. In generale, tutte le grandi manifestazioni cambiano il volto di un paese. Ma non solo ne cambiano un volto: vanno ripensati gli spazi delle città, delle località montane e degli stadi in un’ottica di modernità e pervasi da un rinnovato senso di accoglienza. Un’opportunità per fornire alla collettività, al Paese, strutture che potranno essere accessibili a tutti. Questo non solo cambia materialmente la fruibilità degli spazi ma anche la cultura del Paese che deve abituarsi a pensare e rigenerare gli spazi affinché siano di e per tutti, veramente. Fondamentale per tutto il Paese ma anche e soprattutto per i giovani, conoscere le storie dei nostri ragazzi, storie di vita che li hanno portati a coronare i loro sogni. Credo che questo sia qualcosa sul quale i media è bene che lavorino sempre di più: sulle storie degli atleti, esempi positivi di giovani che attraverso l’impegno hanno raggiunto i loro obiettivi, senza scorciatoie, senza percorrere vie facili, ma solo grazie al lavoro costante – che poi è quello che serve nella vita per raggiungere ciò che vogliamo.”

 

 

di Susanna Fiorletta