IL NUOVO MODELLO DI BUSINESS DI SACE. L’IMPORTANZA DEI VALORI AZIENDALI

D&I, IL VALORE DELLE DIVERSITA'

Intervista a Cecilia Giobbe, Responsabile Development & Learning, SACE

Costruire, coinvolgendo tutte le persone del Gruppo, un nuovo modello di valori ego-less che guideranno la transizione verso la SACE del futuro. È uno dei pilastri su cui si fonda il nuovo piano industriale “INSIEME 2025” dell’azienda guidata da Alessandra Ricci, che punta a sostenere investimenti e garantire liquidità per 111 miliardi di euro in tre anni, servendo 65mila PMI, attraverso una strategia fondata sulla sostenibilità non solo economica e ambientale ma anche umana. Il fine, infatti, è rendere coerenti la cultura aziendale e i comportamenti interni con gli obiettivi di sostenibilità. Ne abbiamo parlato con Cecilia Giobbe, Responsabile Development & Learning di SACE, che ha seguito il processo da vicino. 

Quali sono i pilastri culturali su cui si fonda il piano industriale “INSIEME 2025” e le linee guida su cui SACE sta lavorando? 

“Il nostro piano industriale e i valori stessi su cui si fonda, ci tengo a sottolinearlo, sono nati dall’inclusione e dal coinvolgimento di tutte le anime del Gruppo. Perché per affrontare le sfide che ci attendono è necessario camminare fianco a fianco, rafforzando le interconnessioni e garantendo che tutti si sentano parte del raggiungimento degli obiettivi. Questo approccio è forse l’espressione più autentica del modello culturale a cui SACE ambisce con il nuovo piano, in cui orgoglio, spirito di servizio e valore del fare insieme sono gli elementi chiave che ci guideranno nella transizione verso il futuro. Ciò significa avere una squadra unita, guidata da un nuovo modello di valori ego-less, in cui il focus sulla performance individuale lascia il posto all’interesse collettivo e il contributo dei singoli professionisti confluisce in un grande progetto comune di servizio al Paese. Ma non solo. L’obiettivo a lungo termine che ci poniamo è contribuire al benessere e alla prosperità della collettività.”

Come state costruendo questi valori che vi guideranno? 

“Li stiamo scrivendo insieme, attraverso confronti, tavoli di lavoro e analisi qualitative, affinché tutte le nostre persone li percepiscano come propri e possano sentirsene rappresentate.  Stiamo coinvolgendo quindi la totalità dei colleghi proprio per raccogliere tutte le diversità e includerle, valorizzando la grande ricchezza di professionalità e di esperienza che abbiamo in azienda. Questa scrittura congiunta, che è tutt’ora un work in progress, è stata proprio uno degli assi portanti del piano industriale: un viaggio che è appena iniziato e che continueremo a percorrere, per rendere coerenti la cultura aziendale e i comportamenti interni con gli obiettivi di sostenibilità, che rappresentano uno dei pilastri della nostra strategia.”

In cosa si traduce tutto questo?

“Si traduce in un’evoluzione sia culturale che organizzativa, orientata a costruire un approccio agile e un clima di coesione con l’obiettivo condiviso e univoco di contribuire economicamente e socialmente al benessere del Paese. E questo, nel concreto, significa mettere responsabilità, coraggio, competenza e passione in tutto quello che facciamo: non solo parole o concetti astratti, ma comportamenti che facciamo nostri già oggi, quotidianamente, in un ambiente dinamico, fondato su una organizzazione skill-driven, formativo e innovativo.”

Cosa farà veramente funzionare questa trasformazione secondo lei?

“Perché questa transizione verso il futuro sia efficace è necessario, da un lato, che le persone si mettano davvero in gioco, integrando i valori aziendali nel lavoro quotidiano e facendoli propri e, dall’altro, che l’azienda risponda con progettualità coerenti alle proprie linee guida. Perché solo camminando insieme potremo raggiungere i risultati che vogliamo.”