LAVORO, DIVERSITA’ E INCLUSIONE. IL CAMBIO DI PARADIGMA POSSIBILE

D&I, IL VALORE DELLE DIVERSITA'

Intervista a Anna Finocchiaro, Presidente, Italiadecide

Presidente, come si colloca l’Associazione sui temi di diversità e inclusione? E quanto incidono sulle decisioni del legislatore oggi? 

“Siamo attenti al tema della diversità e dell’inclusione, specie in ragione del fatto che, essendo italiadecide essenzialmente un luogo di riflessione, riteniamo essenziale che le questioni siano analizzate adottando punti di vista che corrispondono a esperienze culturali, di generazione e di genere, diverse.”

Nell’ambito di D&I, quali sono le verticali su cui strutturare il dibattito pubblico?

“È di sicuro un buon metodo per l’assunzione di decisioni politiche che abbiano in sé la forza di essere ‘riconosciute’ da tutti. La legge non è solo imperio, ha bisogno, per essere osservata, di essere riconosciuta come iscritta nello stesso ambito di senso di ciascuno, di essere, appunto, riconosciuta come ciò che parla alla propria esperienza. E lo stesso può dirsi, a proposito del dibattito pubblico: ha senso se riesce a rappresentare le diverse esperienze di vita e se culmina in una decisione pubblica riconoscibile.”

Parliamo di un tema a Lei caro: pari opportunità nel mondo del lavoro. Cosa manca al mercato italiano per definirsi realmente tale?

“Il mercato del lavoro italiano ha fatto finora solo spazio (insufficiente) alle donne, ha aggiunto qualche tutela, ma ha conservato l’impronta di un sistema costruito sul modello del lavoratore maschio capofamiglia. Molte (troppe) aziende hanno mantenuto una organizzazione aderente a quel modello.”

Qual è il contributo delle donne nella sfera lavorativa e pubblica? E come è possibile farlo percepire alle aziende?

“In uno studio di Bankitalia di un paio di anni addietro si analizzavano le performance delle amministrazioni locali, che, come sappiamo, mostrano criticità. Lo studio mostrava come la maggiore efficienza fosse da ricondurre alla presenza di donne e giovani tra impiegati e funzionari. A massimizzare poi il risultato contribuiva definitivamente il fatto che il Sindaco fosse una donna. Occorre che questi risultati, in una P.A. in questo caso, ma anche nelle imprese, diventino senso comune.”

Donne, famiglia e lavoro: nel Suo percorso professionale, quali sono state le difficoltà ha incontrato? E ad oggi è cambiato qualcosa? 

“Il mio privilegio è stato quello di poter contare sulla mia famiglia, ma le donne che devono, e sempre più spesso, contare sul sistema di welfare sono in vere gravi difficoltà. Basti pensare al sistema di scuola per l’infanzia (a cominciare dagli asili-nido) che registra gravi differenze tra le diverse zone del Paese, con carenze più significative lì dove più bassa è l’occupazione femminile. Vorremmo contare sulle opportunità offerte dal PNRR per avere un progresso significativo.”