PIÙ MADE IN ITALY NEL MONDO GRAZIE A SACE

BRAND ITALIA, IL PAESE CHE SI RACCONTA

Promuovere il Made in Italy nel mondo, puntando sull’ampia offerta di prodotti e servizi, sul know how e sulla rete capillare di relazioni sul territorio nazionale e all’estero. Così, SACE, la società assicurativo-finanziaria controllata interamente dal MEF, ha un ruolo di primo piano nel creare una vera e propria vetrina per il Brand Italia e per le nostre aziende che vogliono crescere sui mercati esteri. Ne abbiamo parlato con Michal Ron, Chief International Officer di SACE.

SACE è sinonimo di sostegno al Made in Italy e alla sua competitività in Italia e nel mondo. Come si realizza tutto questo?

La promozione del Made in Italy fa parte del nostro DNA: da oltre 45 anni accompagniamo le aziende italiane in oltre 250 Paesi nel mondo, agendo su tre leve. In primis, l’ampia offerta di strumenti assicurativo finanziari e servizi di accompagnamento, come iniziative di formazione e di business promotion, che hanno l’obiettivo di far crescere la proiezione internazionale delle imprese e l’export. Ma non solo: gli altri due punti forza sono il nostro know how e la rete di relazioni che abbiamo costruito grazie alla presenza capillare sul territorio nazionale e nel mondo. Asset fondamentali, come sottolinea anche la nostra stessa mission: ‘agire insieme per creare soluzioni agili per le esigenze di evoluzione delle imprese italiane attraverso un network di relazioni, conoscenze e servizi finanziari’. 

In questo contesto, ci tengo a sottolinearlo, siamo una Export Credit Agency all’avanguardia, perché da anni ormai abbiamo un ruolo proattivo al fianco dei clienti, facciamo accadere le cose: non ci limitiamo a supportare operazioni ma ci impegniamo a tracciare nuove rotte e generare nuove opportunità. E inoltre, siamo in prima linea anche in Italia a supporto della crescita sostenibile delle imprese, dei territori e delle comunità in cui operano.”

La rete e le relazioni internazionali sono il ponte che collega SACE al mondo. Su quali strumenti puntate?

La nostra rete internazionale che conta undici uffici nel mondo è il primo biglietto da visita per i potenziali buyer del Made in Italy, un vero e proprio punto di riferimento per creare nuove opportunità. Tra gli strumenti che mettiamo a disposizione ne cito uno su tutti: il programma di Push Strategy, attraverso il quale garantiamo finanziamenti per sostenere i piani di investimento di grandi player esteri, subordinati alla realizzazione di incontri di business matching fisico e digitale con le nostre aziende. L’obiettivo è creare una vera e propria vetrina per le imprese italiane, facilitandone il procurement anche in mercati di frontiera in cui siamo storicamente poco presenti. E funziona: dall’avvio di questa operatività abbiamo supportato 4,6 miliardi di finanziamenti e generato oltre 2 miliardi di nuove esportazioni.”

Ogni mercato ha un percepito diverso del Made in Italy e del suo potenziale: dal suo osservatorio privilegiato ci racconta alcuni esempi?

Il contenuto del Made in Italy nell’immaginario collettivo è tendenzialmente associato alle ‘3F’ icone dell’italianità – Food, Fashion, Furniture – eppure va davvero oltre questi settori. Solo per fare un esempio, il primo settore per le nostre esportazioni è la meccanica strumentale in tutte le sue applicazioni.

In questo ambito, penso alla partnership che abbiamo siglato in Vietnam con il colosso della nutrizione Nutifood, sostenendo l’export di macchinari e tecnologie agrifood italiani in un mercato decisamente nuovo e di frontiera. 

Rispetto all’universo asiatico, in altre aree contiamo su relazioni radicate nel tempo: in Africa, per esempio, dove siamo riusciti a essere la prima Agenzia di export credit con una presenza sul territorio, superando il vantaggio competitivo di altri paesi, o in America Latina, dove abbiamo tutte le credenziali per supportare il Made in Italy in settori nuovi e innovativi come la filiera dell’energia, visti i grandi investimenti che la regione sta facendo nel comparto delle rinnovabili.”

In che modo la comunicazione vi accompagna in tutto questo?

La nostra è una comunicazione calata nella realtà, che parte dalle nostre stesse persone, i primi ambasciatori di SACE nel mondo. Puntiamo, poi, su un mix di manager italiani e internazionali che ci rappresentano sui mercati, incarnando la capacità di dialogo e ascolto, che sono parte del nostro DNA. 

Non ultimo, partecipiamo att ivamente alle iniziative locali più significative, oltre a dedicare ai nostri stakeholder eventi ad hoc, come i già citati business matching che organizziamo anche all’estero insieme alle ambasciate, alle associazioni di categoria come Confindustria e alle istituzioni locali. 

Penso, poi, alle celebrazioni per il decennale dei nostri uffici a San Paolo che è stata l’occasione per rafforzare il networking tra le filiere italiane e i buyer brasiliani, oppure l’inaugurazione della sede a Istanbul, che ha avuto un’importante eco mediatica. Senza tralasciare il supporto che forniamo affinché ci sia una comunicazione sinergica con le altre Export Credit Agency.”