PROFESSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ: ENORMI POTENZIALITÀ MA POCO CONOSCIUTE

GREEN SKILLS. LE NUOVE PROFESSIONI DELLA SOSTENIBILITA'

di Margherita D’Innella Capano, General Manager Telpress Italia

 

Le professioni della sostenibilità, i cosiddetti lavori verdi per usare il termine con cui sono più conosciute, rappresentano una delle più grandi opportunità occupazionali dei prossimi anni, principalmente per i giovani. Rappresentano anche una sfida per le imprese, gli enti pubblici e le organizzazioni sociali, chiamati a ripensare l’organizzazione del lavoro, ad avviare percorsi di aggiornamento e in alcuni casi di riconversione professionale, ma soprattutto a reinventarsi e ridisegnare processi e filiere in funzione del nuovo approccio sostenibile o, secondo il nuovo approccio, ESG.

Dopo un lungo periodo di apparente immobilità di fronte agli obiettivi dell’Agenda 2030 sembra che quel progetto, quella visione di futuro, articolata nei 17 Goal, abbia avuto un’accelerazione. Non è vero che non è stato fatto niente: tutt’altro. La verità è che stiamo aggiustando una rotta di una barca che era alla deriva dopo gli anni sfrenati dell’industrializzazione e del consumismo. Oggi siamo tutti più consapevoli e milioni di persone, nel loro piccolo, si impegnano quotidianamente per cambiare le cose. Tanti, ma proprio tanti, gli sforzi fatti anche dalle imprese, dalle più grandi alle piccolissime, che rappresentano quasi il 90% del nostro tessuto economico. 

Le opportunità che si stanno aprendo sul fronte del lavoro con le professioni della sostenibilità sono un traguardo intermedio di questo lungo e faticoso percorso. E sono uno dei temi di maggiore interesse degli ultimi mesi. Il lavoro, nelle sue diverse accezioni, è uno dei temi più ricorrenti nelle conversazioni social e quello delle professioni sostenibili lo è diventato da qualche mese. 

Nel periodo tra il 15 ottobre e il 15 novembre 2023 sono state 78.893 le mention che hanno prodotto 1,46 miliardi di impression, davvero tante. Un dato che evidenzia quanto sia sentito il tema e partecipato il dibattito. Di questa percentuale la gran parte è sul web con l’88,8% ed è relativa principalmente ad articoli che parlano dei lavori verdi – il 3,6% su YouTube, il 3,2% su Instagram e il 2,7% su X (Twitter). I media nel 2023 e in particolare nei mesi di settembre e ottobre hanno dato molto spazio al tema. Tra i top influencer troviamo Il Fatto Quotidiano, Il Sole24Ore, TgCom24, La Stampa e Huffington Post su X (Twitter); Fanpage, La Repubblica, Corriere della Sera e Rtl 102.5 su Facebook. 

Sono alcuni dati dell’Osservatorio sui media e la comunicazione di Telpress Italia basati sul monitoraggio dei media, del web e delle conversazioni sui principali social network (Facebook, X, Instagram, TikTok e YouTube) sulle professioni della sostenibilità. I dati raccolti con la piattaforma MediaScope™, che consente la rilevazione in tempo reale e la relativa analisi dei dati delle conversazioni del web e dei social network su keyword definite sono stati elaborati dal team di giornalisti, esperti e analisti di Telpress, evidenziano quanto gli italiani guardano con speranza alle opportunità che vengono dalle transizioni digitale e ambientale. 

 

 

Da queste rilevazioni, ad esempio, emerge che la Generazione Z, cioè i giovani nati tra il 1997 e il 2009, dimostra un crescente interesse verso la sostenibilità. I ragazzi sono profondamente preoccupati per l’impatto ambientale delle attività produttive e questo si riflette nelle loro decisioni di acquisto, di consumo e sui comportamenti alimentari. L’inquinamento, ad esempio, è la preoccupazione maggiore che spinge ad adottare comportamenti più sostenibili. Sono questi ragazzi i più attenti e attratti dalle professioni della sostenibilità come emerge dalle conversazioni social. Gli adulti tra i 40 e i 50 anni, invece, guardano con più diffidenza. Dall’analisi si evince, ancora, che sostenibilità è un termine entrato nel linguaggio comune ormai da qualche anno ma solo recentemente è iniziato a essere associato al mondo del lavoro. Ma se da un lato, quello delle imprese e del mercato del lavoro, i lavori sostenibili crescono giorno dopo giorno, dall’altro le persone in età lavorativa e soprattutto i giovani li conoscono ancora poco. 

È proprio sul web e sui social che si gioca la conoscenza e la promozione dei nuovi lavori. Una sfida, dunque, che è anche molto di comunicazione. Sì, proprio di comunicazione perché il cambiamento non è solo lavorativo e organizzativo ma anche culturale e sociale e dunque si richiede un grande sforzo da parte di tutti i soggetti coinvolti a trasferire queste nuove prospettive agli stakeholder, direttamente o indirettamente interessati. 

Non solo i giovani, quindi, ma anche le scuole, le università, gli enti formativi, le associazioni di categoria, i media e le istituzioni, ovviamente. E se da un lato le opportunità di lavori legati alla sostenibilità crescono rapidamente, dall’altro, nei diversi soggetti interessati a cominciare dai lavoratori che devono aggiornare le proprie competenze ai più giovani o a chi cerca un lavoro, c’è ancora tanta confusione. Il sentiment che emerge dall’analisi dei media e delle conversazioni, però, è fondamentalmente positivo (68%) verso le professioni della sostenibilità. Gli scettici, coloro che non credono che i lavori verdi rappresentino un’opportunità per il mercato del lavoro sono pochi, il 9,8%. 

 

Le professioni digitali di cui si parla di più in rete e sui social

  1. Energy Manager
  2. Mobility Manager
  3. Ricercatore ambientale
  4. Installatore di impianti green
  5. Esperto in valutazioni ambientali
  6. Ingegnere ambientale
  7. Architetto ambientale 
  8. Avvocato ambientale
  9. Progettista di Sistemi di Gestione Ambientale (SGA)
  10. Manager della sostenibilità