SOLO 1 LAVORATORE SU 8 HA LE GREEN SKILL NECESSARIE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI NET ZERO

GREEN SKILLS. LE NUOVE PROFESSIONI DELLA SOSTENIBILITA'

di Susanna Fiorletta

 

Questo quanto emerge dai risultati del recente Global Green Skills Report 2023 di LinkedIn che mostrano come, nonostante l’aumento dei segnali d’allarme e delle preoccupazioni per l’urgente necessità di frenare il cambiamento climatico, attualmente la forza lavoro globale non disponga delle competenze necessarie per guidare la transizione della green economy. 

La direzione delle aziende e del mercato del lavoro è rivolta verso una sempre maggiore sostenibilità in termini di impatto ambientale e socioeconomico. Un percorso di transizione che si basa sui principi di ESG (Environment, Social and Governance) tanto all’interno quanto all’esterno delle organizzazioni, per generare un cambiamento positivo per i lavoratori, la società e il territorio. 

Un processo naturale che le imprese stanno attuando a livello globale e che risponde alla primaria necessità di invertire la rotta del cambiamento climatico. Un processo che inevitabilmente ridisegna anche i termini sociali ed economici dei paesi collaborando alla costruzione di un nuovo modello di lavoro in cui sostenibilità è la parola chiave.

Ma come si definiscono i lavori green? Il Global Green Skills Report 2023 presenta quattro categorie basate sull’intensità verde dei lavori. 

 

  • Green. I lavori verdi sono quelli che non possono essere svolti senza una conoscenza approfondita delle competenze green.
  • Greening. I lavori che stanno evolvendo in chiave green sono quelli che potrebbero essere svolti anche senza competenze verdi, ma che in genere richiedono alcune competenze verdi.
  • Greening potential. I lavori potenzialmente più verdi sono quelli che potrebbero essere svolti senza competenze verdi, ma che in genere richiedono almeno una competenza verde.
  • Not green. I lavori che attualmente non richiedono competenze verdi.

 

Per quanto riguarda la richiesta di figure professionali green, il tasso di assunzioni di professionisti della sostenibilità è in controtendenza rispetto al rallentamento delle assunzioni a livello globale. A fronte di un calo delle assunzioni a livello globale tra febbraio 2022 e febbraio 2023, le assunzioni verdi hanno contrastato questa tendenza e gli annunci di lavoro per i lavori green sono cresciuti del 15,2%. Da marzo 2020, poi, i lavoratori con competenze verdi sono stati assunti per nuovi posti di lavoro a un tasso più elevato rispetto a quelli senza competenze verdi. Infine, tre dei dieci ruoli in più rapida crescita su LinkedIn tra il 2018 e il 2022 sono lavori green: sustainability analyst, sustainability specialist e sustainability manager.

Tra i settori più richiesti dai talenti specializzati in materia di sostenibilità in Europa figurano l’edilizia, i servizi di pubblica utilità e il settore petrolifero, del gas e minerario. Ma stiamo assistendo anche a un forte aumento dei professionisti del settore tecnologico e finanziario che acquisiscono green skill.

Tuttavia, se da un lato le aziende sono alla ricerca di professionisti che possano aiutarle a raggiungere i loro obiettivi climatici, dall’altro lato la domanda di talenti con competenze legate alla sostenibilità supera l’offerta: solo 1 lavoratore su 8 nel Regno Unito possiede attualmente green skill, rispetto a 1 lavoratore su 7 in Francia e a 1 su 6 in Germania. 

A livello globale, inoltre, tra il 2022 e il 2023 le offerte di lavoro green sono cresciute quasi del doppio rispetto alla quota di talenti green. E quasi tutti i lavori verdi sono occupati da coloro che provengono da altri lavori verdi. Le transizioni verso il green da lavori di categorie greening e greening potential sono promettenti ma ancora ben al di sotto di quanto sia necessario per contribuire in modo significativo a un’economia più verde.

Questo anche perché i cosiddetti lavori green possono essere difficilmente accessibili e sono necessarie azioni mirate da parte dei politici, delle imprese e dei singoli individui. Nonostante la crescita dei lavori green, i lavoratori senza esperienza pregressa faticano a inserirsi in questi ruoli. I dati di LinkedIn mostrano che, in genere, l’81% dei lavoratori che accede ai lavori green ha almeno alcune competenze o esperienze in ambito green.

Le competenze necessarie per un lavoro medio, infatti, sono cambiate del 24% tra il 2015 e il 2022 e le green skill rientrano sempre di più tra i nuovi requisiti. Queste comprendono aspetti quali la pianificazione della climate action, la sostenibilità aziendale e strategie di approvvigionamento sostenibile

Evidente quindi che non è sufficiente che le organizzazioni creino ruoli più green da ricoprire nel tempo con una nuova generazione di lavoratori attenti all’ambiente. L’entità e l’urgenza del cambiamento climatico richiedono che i lavoratori di oggi acquisiscano competenze verdi sul posto di lavoro. Identificando le competenze green più rilevanti per ciascun ruolo e settore, è possibile sviluppare programmi di riqualificazione mirati e su misura ed estendendo le opportunità di riqualificazione ai lavoratori dei paesi che sono stati lasciati indietro durante i precedenti periodi di crescita economica, si può ampliare l’accesso alle opportunità economiche che la trasformazione verde sbloccherà.

Riguardo a quali siano le azioni necessarie da parte di governi e imprese per colmare questo divario di competenze parla Sue Duke, VP & Head of Global Public Policy & Economic Graph di LinkedIn: “Affrontare il cambiamento climatico richiede una trasformazione del mercato del lavoro globale, sia in termini di mansioni svolte che di competenze richieste ai professionisti. Tuttavia, non è sufficiente creare un maggior numero di green job e limitarsi ad aspettare che le persone ricoprano tali incarichi. Senza le giuste competenze, questi nuovi lavori possono essere difficilmente accessibili. Dobbiamo agevolare il più possibile l’inserimento dei lavoratori nei green job, e questo richiede l’azione congiunta di politici, imprese e organismi di formazione. Programmi di riqualificazione mirati e personalizzati e formazione sul posto di lavoro sono fondamentali per creare una forza lavoro globale con le competenze necessarie per affrontare la minaccia della crisi climatica.”